progetto
Recto Verso
Un progetto che coniuga antichi saperi, innovazione e sostenibilità
Progetto RECTO VERSO
Da questo progetto nasce un olio unico reso ancor più speciale da chi lo fa: i detenuti della casa di reclusione dell’isola di Gorgona. In ogni bottiglia c’è molto più che un prodotto esclusivo e di qualità, ottenuto da una varietà particolare di olive. Ci sono percorsi di formazione per acquisire conoscenze agronomiche, competenze su marketing e comunicazione ma soprattutto la possibilità di trovare nella dignità del lavoro il riscatto di una vita.
È questo il cuore del progetto Recto Verso (www.rectoversoitalia.it) vincitore del bando ‘Agro-Social: seminiamo valore’, realizzato da Confagricoltura e JTI Italia con lo scopo di creare opportunità e nuovi modelli di sviluppo per le comunità rurali, attraverso progetti virtuosi d’impresa e solidarietà.
Nel novembre 2020 è arrivato l’annuncio del primo premio per l’Azienda agricola biologica Santissima Annunziata di San Vincenzo, che ha potuto poi stilare una convenzione di dieci anni con l’isola penitenziario.
Un progetto,
una nuova vita
“Un’idea che è nata e cresciuta grazie all’entusiasmo di tutti e 85 i detenuti e dei responsabili del penitenziario“, racconta Beatrice Massaza, titolare dell’azienda vincitrice e da sempre impegnata nel sociale.
“Non è beneficenza, ma uno scambio alla pari tra persone che cercano una strada nuova e aziende che hanno bisogno di manodopera specializzata. Gorgona ci è sembrata subito il territorio ideale per impostare e sviluppare un modello di agricoltura 4.0 che esporteremo anche in altre colonie penali. Grazie all’Associazione Produttori Olivicoli Toscani abbiamo creato una rete di aziende interessate a partecipare attivando percorsi formativi e d’inserimento lavorativo. Vogliamo che dal carcere non escano ex detenuti, ma agricoltori, potatori esperti e frantoiani in grado di coniugare innovazione, antichi saperi e sostenibilità”.
A due anni dall’inizio del progetto, tutti detenuti usciti dalla Casa di reclusione di Gorgona a fine pena hanno già trovato un’occupazione nel settore olivicolo. È stato installato un nuovo frantoio e verranno piantati 6000 olivi vinti con il bando ‘Scapigliato Alberi’ (azienda che vuole così compensare le emissioni di gas serra generati dal polo impiantistico).
Nel frattempo l’olio prodotto interamente sull’isola, tracciato secondo la tecnologia Blockchain, è già una realtà.